Eccoci, con il secondo articolo dedicato a questa meravigliosa tipologia di vasca..
Come vi accennavo nel primo articolo che era dedicato all’ Hardscape, oggi proseguiamo con la parte più importante e delicata: La Piantumazione.
Effettueremo una piantumazione particolare.. l’arte del Wabiscaping è proprio quella che ci permette di spaziare con colori, tipologie di piante e non avere vincoli assoluti.. perché possiamo sfruttare sia la parte sommersa che emersa.
Per questa vasca è stata decisa una piantumazione forte e rigogliosa nella parte emersa, perché deve dare valore e fare risaltare questa tecnica.. e una piantumazione più essenzial e minimal nella parte sommersa.. il tutto per accompagnare con eleganza e design l’Hardscape già strutturato.
Piccola ma essenziale premessa molto importante riguarda la tecnica di piantumazione della parte emersa, infatti richiede alcune nozioni che vi aiuteranno a prevenire errori e/o problemi legati all’insorgenza di muffe e/o funghi che inevitabilmente portano ad avere degli insuccessi.
Ecco alcune regole fondamentali da rispettare:
o Utilizzare specie già nella forma emersa, mettetevi d’accordo con il vostro negoziante di non inserire in acqua le piante che ordinate, e di mantenervele quindi da parte, (la maggior parte delle serre dalle quali provengono le piante, utilizzano l’idrocoltura come metodo base.. quindi le piante arrivano sicuro con la tipologia fogliare emersa).
o Piantumare le piante appoggiandole sulla struttura dell’hardscape, (precedentemente preparata in modo di avere una buona superficie per l’appoggio delle piante che rimanga qualche cm sotto il livello dell’acqua)
o Prestare particolare attenzione a NON bagnare MAI le foglie.. ma solo l’apparato radicale!.. solo le radici devono essere direttamente a contatto con l’acqua.
o Attivare a livello biologico il biosistema acquario.. inserire in acqua Bacterya, e Bio-alganex per apportare ottime colonie batteriche che colonizzeranno qualsiasi superficie di contatto a loro disposizione.. ma soprattutto entreranno in simbiosi con l’apparato radicale delle piante, prevenendo in questo modo ogni problema legato a marciumi radicali e/o attacchi patogeni.
Le piante che sono state utilizzate sono le seguenti:
o Ophiopogon Kyoto
o Bucephalandra mini catherina
o Anubias Petit
o Christmass moss
o Cryptocoryne parva
o Elocharis acicularis
o Elocharis sp minima
o Ludwigia glandulosa red
o Hygrophila polysperma roseanerving
o Rotala colorata
o hydrocotyle sp. japan
o juncus repens
La piantumazione della parte emersa su legno risulta essere quella un po’ più delicata.. infatti si deve prestare particolare attenzione a bloccare le piante con l’apparato radicale a contatto del tubo poroso e del legno.. in modo tale che riescono ad essere costantemente irrorate dall’acqua.
Per poter bloccare le piante al tubo, mi sono aiutato con delle semplici fascette nere da elettricista..
Per nascondere poi la parte tecnica dedicata all’impianto di irrigazione, e delle fascette di fissaggio, ho ricoperto il tutto con un po’ di muschio.. e degli spot di Elocharis Sp. Minima.. per dare un tocco di naturalità.. il muschio con il tempo si attaccherà al legno..e si propagherà creando delle fronte molto naturali.
Come potete notare dalle fotografie, allestire una vasca con queste tecniche di piantumazione diventa veramente facile e sostenibile da chiunque.. ma soprattutto è meraviglioso il giocare con i colori delle piante.. il creare dei contrasti.. il passare dal verde scuro al chiaro al rosso.. e mischiare le varie forme e tipologie di foglie.
L’allestimento diventa un opera d’arte a tutti gli effetti.. un opera d’arte viva.. da curare a da crescere…
Non esiste vincolo.. se non quello della propria fantasia e gusto estetico.
La conduzione della vasca nelle prime settimane di vita dovrà essere molto cauta e leggera.. il foto periodo sarà ridotto per almeno le prime due settimane a 5 ore di luce, calcolate che utilizzo una plafoniera T5 4x39W con una distanza dalle piante di circa 15/20cm.. non è quindi da sottovalutare la conduzione di calore irrorata sulla foglia.. che fino ad’ oggi era abituata ad un clima controllato in serra. Il rischio di disidratare in modo in recuperabile la pianta è altissimo!
La fertilizzazione sarà affidata alla linea super esperti, in particolare modo nelle prime due settimane mi dedicherò alla somministrare di potassio Florido K7 , carbonio organico Florido C7 e Sulphur a livello di regime.. mentre per quanto riguarda la somministrazione di Florido Fe & Mg e microelementi Florido Tracce saranno dimezzati.
Finché non noterò una ripresa vegetativa e un rinvigorirsi della parte emersa, non somministrerò ne azoto Florido N7 ne fosforo Florido P7.
Da considerare che la gestione di questa vasca presenta alcune difficoltà che non sono da sottovalutare, le piante in emerso hanno ha disposizione tutta la co2 che vogliono in aria.. e hanno una forte fonte di luce a pochi cm.. quindi in modo direttamente proporzionale avranno bisogno di essere supportate nella fertilizzazione..
Mentre nella parte sommersa essenzial e minimal, le piante presenti non necessitano di particolari supporti nutritivi.. e quindi la difficoltà maggiore sarà quella di trovare un giusto equilibrio per non avere in colonna carenze e/o soprattutto eccessi di elementi nutritivi.
Per questo particolare motivo e anche per le specie di piante utilizzate, mi sono affidato alla Linea Super Esperti.. perché mi permette di poter regolare in modo preciso e soprattutto in modo completamente indipendente un elemento rispetto ad un altro.. e quindi mi permette in questa particolare metodologia di gestione di avere un equilibrio stabile in vasca.
La somministrazione di anidride carbonica sarà a regime costantemente.. in ragione più o meno indicativa di una bolla ogni due secondi.
By Roberto Bielli